
Le mie pubblicazioni
“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”
Marcel Proust

L'estetica del vero
L’estetica, vale a dire "lo studio della rappresentazione di ciò che è percepito", non ha a che fare solo con il "bello" o il "brutto", ma sempre più con la ricerca del "vero’" come oggetto e fine della conoscenza. Il libro racconta l’evoluzione dell’idea di "vero" attraverso le immagini e le opere d’arte (dalle incisioni rupestri al Neuroimaning, dal ritratto pittorico al selfie, dalla scultura classica all'installazione) in relazione con i modelli conoscitivi, i paradigmi scientifici, la produzione letteraria e filosofica. Nella sua lunga, ma a tratti fulminea evoluzione biologica e storica, l’umanità ha configurato le proprie immagini di verità attraverso cornici culturali. Così, anche il genio e la creatività del singolo sono al contempo cifra della sua individualità e conferma dell’organizzazione simbolica che, più o meno consapevolmente, tutti noi condividiamo e imponiamo alle cose e al mondo per poterlo addomesticare, per orientarci, per organizzarci. E questo è ciò che Michel Foucault chiamava "ordine del discorso".
"L'estetica del vero" è in vendita su Amazon Italia.

Estetica della vita quotidiana
Prefazione di Giulio Giorello, Epistemologo, Matematico, Docente di Filosofia
della Scienza all'Università degli Studi di Milano:
"Tutta la scienza e tutta la filosofia sono senso comune illuminato", per dirla con Karl Popper, Maestro intellettuale del Novecento. Come mostra del resto Cristina Muccioli in questa sorprendente raccolta di "micro saggi'. Uno di questi, non a caso, è dedicato alla lampadina, in particolare a quella elettrica che fin dai fumetti di Walt Disney indica la trovata geniale, in particolare del mito di Eta Beta. "E una piccola testa paffuta e fragile, con un sistema nervoso centrale e nessun sistema periferico"; eppure, questo "fior di loto stilizzato" indica simbolicamente "la nascita delle idee". Dell'arte come della scienza, della religione e persino della politica. E così finisce con l'indicare il coraggio di cambiare, e persino quello di resistere alle violenze e all'oppressione, come ammonisce la lacerante luce della lampadina in alto a sinistra di Guernica di Picasso, che denuncia il massacro operato dalla Legione Condor nazista alleata ai Franchisti contro l'inerme città di Euskadi.
Muccioli dedica la sua attenzione a tanti piccoli oggetti così presenti nella nostra esistenza quotidiana che quasi non ce ne accorgiamo più. Eppure sono piccole cose fragili ma anarchiche che avrebbero tanto da raccontare. Come le bolle di sapone che hanno ispirato tanti matematici e tanti artisti ma che non si sognano più di scoppiare, perché fissate nelle tele dei pittori o nei libri di geometria; o come le fiamme azzurre che rendono magica la notte; o come i rebbi della forchetta, segno di incivilimento per i Medici della Firenze del tardo Quattrocento per un barbaro geniale come Enrico VIII di Inghilterra. L'elenco potrebbe continuare ma non voglio togliere ai lettori il piacere della sorpresa della provocazione intelligente condotta sempre con mirabile leggerezza Prendendo spunto da un altro pezzo di Muccioli (Il secchiello) faccio mio l'augurio che prima 0 poi sperimentino "la possibilità dell'impossibile" tutti "i giovani cuochi, macchinisti, ingegneri, esploratori e alpinisti" (e perché no? Anche i filosofi più o meno maturi). Proprio perché ogni oggetto è insieme realtà e possibilità, espressione di un'abitudine ma anche indicazione di una diversa forma di vita.​
​
"Estetica della vita quotidiana" è in vendita su Feltrinelli.it